La Stanza dei Sogni

  Il Manifesto
  Maestro di Botteg@
  Stanza dei Sogni

 

a cura di Giacomo Bucci ed Enrico Ratti
articolo pubblicato in prima pagina sulla Cronaca di Mantova il 5 novembre 2004

La cultura del dare
 

L'intervento della dottoressa Mariarosa Formizzi ci offre l'occasione per avviare una riflessione e un dibattito intorno ad una questione cruciale per il nostro tempo e per l'avvenire dell'Europa: la questione cattolica e il suo rapporto con la cultura moderna. Una cosa è da precisare: lungo le campiture di questa nostra introduzione all'intervento della dottoressa Formizzi, sia il mito del cristianesimo sia la questione cattolica sono affrontati esclusivamente come istanze culturali e dunque non solo al servizio della religione.
Nel suo principio, che è la parola, il mito del cristianesimo introduce per la prima volta in occidente il tempo, il corpo, l'assenza di sacrificio e di capro espiatorio. E se non c'è più capro espiatorio, non c'è più nemmeno l'idea dell'impero, capace di togliere agli umani una grande paura: quella della libertà di fare ciascuno secondo la propria industria e ciascuno secondo i propri talenti. Successivamente, nel 1500, attraverso l'istanza del fare, sorge la questione cattolica come questione della parola presa nel suo rinascimento e nella sua industria. Orbene se la filosofia greca ignora il termine industria perché invischiata nel dialogo tra lo schiavo e il padrone (un'astuzia della ragione per evitare il fare), la prima industria sorge al seguito del diritto e in seguito al cristianesimo. Ma diviene rivoluzione industriale solo dopo il rinascimento e dopo l'avvento della questione cattolica che con Leonardo instaura il manuale intellettuale, con Colombo la scoperta dell'America e con Machiavelli l'arte della politica. Di conseguenza il capitalismo arriva negli altri Paesi sull'onda del rinascimento e non, come dice Max Weber, con il protestantesimo (Max Weber offre elementi non intorno all'origine del capitalismo, ma alla sua ideologia che ha assunto le forme delle dottrine politiche ed economiche dei secoli successivi al rinascimento). E allora, la questione storica che oggi, più che mai, si pone è quella di annunciare un nuovo internazionalismo rinascimentale che procedendo dalla questione cattolica come questione dell'arte e della cultura approdi, lungo il fare, ad un'industria non più soggetta alla filosofia della padronanza. L'internazionalismo cattolico che la dottoressa Formizzi ci propone con il suo intervento intorno ai Focolari, si situa proprio lungo la scia di quell'industria della parola che costituisce la base dell'invenzione, dell'arte del fare e della fede. Ma lasciamo la parola alla dottoressa Mariarosa Formizzi.
"Dopo aver conseguito la laurea in Pedagogia a Verona ho iniziato a insegnare nelle scuole elementari. Molto tempo prima, però, avevo conosciuto delle persone che frequentavano i Focolari, il movimento cattolico fondato da Chiara Lubich, a Trento, nel 1943. Allora avevo 18 anni, però decisi subito di abbracciare questo nuovo spirito di vita, perché avevo capito che poteva soddisfare tutte le mie esigenze spirituali e di vita. Ma cosa sono i Focolari? Come dicevo il movimento è sorto a Trento in piena seconda guerra mondiale e, in quel tempo, tutti gli ideali stavano crollando, ma Chiara Lubich, con altre amiche, ebbe la forza spirituale di avere Dio come ideale. E così rinunciando alla famiglia, si è consacrata a Dio e ha trovato una quarta strada (le prime tre sono il sacerdozio, il matrimonio e il vivere laico senza vincoli matrimoniali pur mantenendo una vita di fede) da proporre alla società moderna: quella dei Focolari che sono delle piccole comunità, maschili e femminili, composte da 4 o 5 persone di varie nazionalità. Queste persone, tutte laiche, decidono in piena libertà di consacrare la loro vita a Dio, di mettere tutto in comune e di vivere secondo le regole spirituali del movimento. Il laico consacrato è, quindi, in assoluto, una proposta di vita nuova, altamente spirituale che si prefigge lo scopo di raggiungere la fraternità universale nel rispetto delle altre religioni. Infatti, lo scopo del movimento dei Focolari, che oggi è diffuso in 182 nazioni e consta di circa 4 milioni di persone, è quello di fare del mondo una sola famiglia costituita da tanti fratelli, figli di un unico Padre. Si vuole in questo modo concorrere alla realizzazione del testamento di Gesù "che tutti siano uno". Instaurando questa comunione di vita i Focolari fanno in modo di diffondere nel mondo quel messaggio d'amore che procede, appunto, dalla fede in Dio. Il Focolare è nato nel seno della nostra chiesa cattolica, ma ha anche delle caratteristiche particolari al suo interno fondate su quattro"Dialoghi". Il primo dialogo propone la comunione tra tutti i movimenti all'interno della chiesa cattolica, il secondo, invece, è costituito dall'ecumenismo tra tutte le chiese cristiane non cattoliche e il terzo è contraddistinto dall'apertura verso le altre religioni come quella islamica, induista o scintoista, per esempio. Il quarto dialogo è forse il più delicato perché è quello che si instaura con le persone non credenti, o che non hanno un preciso riferimento religioso, con cui si stabiliscono, però, rapporti di comunione e di unità basati sulla condivisione dei valori della pace, della solidarietà, del diritto dell'altro e del rispetto della natura. Con i "Dialoghi" risulta evidente che l'obiettivo dei Focolari non è quello di convertire gli altri, ma di creare fraternità allo scopo di condividere tutto quello che c'è di buono nelle varie religioni. Accanto ai quattro "Dialoghi", il movimento ha anche due aspetti connessi all'etica: uno è interiore e relativo alla comunione con Dio, l'altro aspetto è invece sociale. Questo secondo aspetto è importantissimo perché ciascun membro del movimento dei Focolari riflette nelle società quello che persegue nella fede. In altre parole: la sua etica professionale si contraddistingue proprio grazie al lavoro che la fede opera nell'edificazione di un'anima contrassegnata dall'amore, dalla pace e dalla fratellanza universale. Questa incarnazione nel sociale della spiritualità del movimento dei Focolari si chiama "Umanità Nuova", espressione del movimento che aspira a dare un'anima nuova alla società mondiale nel campo della politica, dell'economia e dell'arte.
Per quanto mi riguarda io ho sempre cercato di vivere lo spirito dei Focolari nel mio lavoro, perché come insegnante sento il dovere di comunicare la cultura della solidarietà e dell'amore: svolgo la mia professione con il preciso intento di contribuire a rinnovare una società che credo abbia smarrito la sua anima più genuina e autentica. E se solo una briciola del mio mulino avrà contribuito a realizzare questa grande famiglia rinnovata nell'amore e contraddistinta dalla solidarietà e dall'accoglienza ebbene, allora, io mi sentirò pienamente realizzata. Contribuire a diffondere la fede in Dio è il mio ideale che richiede impegno e sacrificio, ma è anche fonte di grande e profondissima gioia. Il mio sogno personale allora è già realizzato: dare con la mia vita una testimonianza di vangelo vissuto e di rinnovamento della società secondo la cultura del dare. Ecco perché da qualche anno, con alcune amiche, ho avviato un mercatino di solidarietà dove raccogliamo fondi per sostenere progetti di sviluppo nei paesi del terzo mondo. Il mio sogno "sociale" infatti è quello di fare tutta la mia parte affinché ci sia una maggior equità tra ricchi e poveri nelle nostre città come nel mondo.